Londra, 12 ottobre 2018
Eugenie Victoria Helena di York, 28 anni, secondogenita del Principe Andrea e di Sarah Ferguson ha sposato Jack Brooksbank, 32 anni, Brand Manager del marchio di tequila di George Clooney, dopo un fidanzamento lungo 7 anni.
E chi se ne importa se c’è il vento e i cappellini volano via, se Camilla non c’è, se le nozze non sono così mediatiche. Non chiamatelo “il secondo Royal Wedding dell’anno”, vi prego! È il Royal Wedding di Eugenie. Punto.
Lei è bella e felice, vestita dal brand londinese Peter Pilotto. Londinese, sì, la scelta più Royal che potesse fare.
Lei è nipote della Regina Elisabetta, non meno degli altri, e non importa se è nona in linea di successione al trono.
L’abito è regale, regale sul serio, e soprattutto parla della sposa.
Bianco, di seta duchesse con trama jaquard tessuta a Como, riporta i simboli della Scozia, dell’Irlanda, del casato di York e per finire l’edera, che rappresenta gli sposi. Le maniche sono lunghe, la gonna ampia con pieghe e drappeggio sul retro. La forma dell’abito la rende imponente ma aggraziata, il corsetto è stretto, la scollatura è sontuosa, triangolare, e racconta di una donna decisa, che sa cosa vuole e lo comunica con il suo abito. Cammina sicura sulle sue décolleté spuntate, firmate Charlotte Olympia.
E niente velo che nasconda la schiena, perché vuole mostrare la sua cicatrice, segno indelebile dell’operazione che ha subito a 12 anni alla spina dorsale, a causa della scoliosi.
Perché la cicatrice l’ha resa forte.
Il viso è incorniciato dai capelli raccolti e dagli orecchini pendenti di diamanti con pietra a cabochon (un taglio privo di sfaccettature) regalati dallo sposo e in pendant con la tiara in platino con diamanti, uno smeraldo centrale e altri più piccoli ai lati (la Queen Mother’s Greville emerald tiara realizzata nel 1919), prestata da nonna Elisabetta.
Il verde, come i suoi occhi, è il colore della speranza, del controllo, della perseveranza. Il trucco è naturale, la base leggera, il blush rosato, le labbra lucide, le sopracciglia ben disegnate e le ciglia lunghissime.
Completa il look il bouquet di rose bianche, mughetti e cardi azzurri.
La parte che mi è piaciuta di più delle nozze? La tenerezza del principe Andrea quando sistema lo strascico dell’abito di sua figlia, prima dell’ingresso trionfale nella Cappella di San Giorgio, dopo una sferzata di vento.
Perché per i papà siamo sempre bambine.
Da lei impariamo che il giorno del Sì è solo nostro, che i paragoni non si fanno con gli altri, ma solo con noi stessi, che le cicatrici mostrano al mondo quanto siamo forti e che possiamo raccontare chi siamo con un abito.
Hai voglia di esprimere tutta te stessa nel giorno del tuo matrimonio? Sarò felice di realizzare per te un abito su misura, che sia unico come te.